La Prugna Zucchella

Gusta

La Prugna Zucchella

Piccola e soda ma tanto succosa. L’origine dell’appellativo Zucchella  sembri derivi proprio da questa sua caratteristica “Suchéla”, cioè piena di sugo.

Ma se dell’etimologia si sa poco, sembra invece sicura la modalità del suo arrivo nella zona di Brescello: a importarla sarebbe stata Maria Luigia d’Austria, il cui ducato all’inizio dell’Ottocento, si estendeva fino alla zona di Guastalla. Sembra che la duchessa apprezzasse molto queste susine, portate qui dalla manodopera di origine slava che aveva chiamato nelle sue terre. 


In provincia di Reggio Emilia è attualmente coltivata soprattutto a Lentigione, frazione di Brescello: da questa tradizione locale è derivata la denominazione “Prugna di Lentigione”. Il Comune di Brescello e i produttori, riuniti nella “Associazione per la valorizzazione della prugna di Lentigione”,  hanno avviato iniziative rivolte ad una migliore conoscenza della varietà e alla sua valorizzazione. I terreni un tempo bagnati dal Po offrono l’habitat migliore per la coltivazione di questa varietà di susina perché il terreno è ricco di ferro e di elementi che conferiscono al frutto una maggiore dolcezza. Il loro alto contenuto zuccherino  consente di ottenere marmellate di ottima qualità con l’aggiunta di pochissimo zucchero: soli 100 grammi per  un chilogrammo di polpa. Nella marmellata di Prugne di Lentigione c’è solo il 10% di zucchero, una percentuale che non ha paragoni in altre confetture.

 

Nei dintorni

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Museo di Peppone e Don Camillo


Inaugurato il 16 aprile 1989, grazie agli sforzi e all’entusiasmo di un gruppo di appassionati volontari del paese, il Museo “Peppone e Don Camillo” è uno spazio in cui potersi immergere nel passato, lasciandosi guidare dalle locandine originali dei film, dalle fotografie in bianco e nero, dagli oggetti dei set cinematografici e dai racconti dei nostri giovani informatori turistici. Gli ambienti contengono numerosi cimeli legati alle riprese della serie tra cui: la moto di Peppone, l’abito talare di Don Camillo, le biciclette dei protagonisti usate nella scena finale del terzo film, il sidecar e il proiettore con cui venne mostrato il primo film (“Don Camillo”, regia di Julien Duviver, 1952) al “Cinema Verdi” di Brescello, in prima mondiale assoluta. All’esterno del museo è possibile vedere il carrarmato che compare in una scena del terzo film (“Don Camillo e l’onorevole Peppone”) e la locomotiva del treno con cui, al termine del primo film, Don Camillo viene mandato in esilio sui monti dal Vescovo a seguito di una sua bravata. Al primo piano del Museo si possono ammirare le fotografie scattate durante la lavorazione dei film, nonché le ricostruzioni di alcuni ambienti delle riprese (come la scrivania di Peppone). Il bookshop consente poi l’acquisto di souvenir, libri, dvd e prodotti tipici locali, fra cui la famosa Spongata di Brescello.

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Casa Museo al Belvedere "Pietro Ghizzardi"


La Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi” ha sede nella casa in cui l’artista visse gli ultimi dieci anni della propria esistenza conserva intatta l’atmosfera in cui il pittore e scrittore trascorse i suoi giorni da metà anni ’70 alla morte nel 1986. L’istituzione nasce nel 1992 su iniziativa di Nives Pecchini Ghizzardi, nipote dell’artista, e da allora è aperta al pubblico tutto l’anno, ad ingresso gratuito, ed è gestita su base volontaria.