Brescello
“Ecco il paese, il piccolo mondo di un mondo piccolo, piantato in qualche parte dell’Italia del Nord. Là in quella fetta di terra grassa e piatta che sta tra il fiume Po e l’Appennino”, così Giovannino Guareschi descrisse la bassa di Don Camillo e Peppone, che vide Brescello come location delle famosissime trasposizioni cinematografiche a cui sono dedicati i musei Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema e il Museo Peppone e Don Camillo.
Prima insediamento gallo-germanico, poi colonia romana intorno al 220 a.C., l’antica Brixellium fu un centro strategico, economico e militare di straordinaria importanza, collocato in un crocevia di strade e corsi fluviali. Nel 389 divenne sede vescovile, nel culto di San Genesio. Bizantini e Longobardi, poi, nel Medioevo, monaci benedettini e i Canossa lasciarono profonde tracce. I reperti e le vestigia di epoca romana sono conservati ed esposti presso il Museo Archeologico, all’interno del magnifico complesso benedettino della fine del Quattrocento, che oggi è sede del Centro Culturale Comunale “San Benedetto”, con la biblioteca e le sale civiche.
Dal XIII secolo si assistette ad un complesso avvicendarsi di Signorie, dagli Sforza agli Estensi, con i quali si passò, nel 1598, al Ducato di Modena. Nel 1700 Brescello si unì, in epoca napoleonica, alla Repubblica Cisalpina, sotto Reggio Emilia. E nel 1860, con un plebiscito entrò a far parte del nuovo Stato Italiano Unitario.
Diede i natali al filosofo e letterato Mario Nizzoli (1498 – 1576) e al patriota, senatore e “principe dei bibliotecari” Antonio Panizzi (1787-1870), fondatore della celebre biblioteca del British Museum di Londra.
La campagna, le piazze e le chiese, paesaggi, buona cucina e turismo sono ancora oggi i punti di forza di questo mondo, piccolo, ma sconfinato.