Poviglio
La nascita di Poviglio è legata ad un’antica leggenda romana secondo la quale i fondatori furono due Pupili, cioè due piccoli orfani, rappresentati nell’attuale stemma comunale da due putti, da cui il nome della città.
Abitata già a partire dai secoli XVI-XI a.C., nel territorio sono state individuate ben dieci aree archeologiche che hanno messo in luce diversi insediamenti riconducibili alla cultura terramaricola. Il principale e più indagato è la Terramara di S. Rosa, nella frazione di Fodico, visitabile durante le campagne di scavo estive. L’omonimo museo, che espone alcuni dei più significativi manufatti della civiltà risalente all’età del Bronzo, come ceramiche, gioielli in pasta vitrea, monili e utensili in osso e bronzo, è invece aperto al pubblico tutto l’anno.
Il centro del paese è rappresentato dalla piazza, intitolata ad Umberto I, sede della vita sociale, economica e culturale, che si presenta con costruzioni ed edifici moderni (ad eccezione della chiesa parrocchiale). La Chiesa di S. Stefano è l’unica struttura, nel corso dei secoli, ad essere sempre uscita indenne dai vari episodi di distruzione. Risalente al XII secolo, al suo interno è possibile ammirare un quadro del pittore Carlo Zatti.