Chiesa Collegiata di Santo Stefano

Cultura

Chiesa Collegiata di Santo Stefano

Sorge sulla piazza principale ed era destinata a manifestare fasto ed imponenza; il primo progetto prevedeva l'abside a levante, come le chiese antiche: i lavori per la costruzione iniziarono nel 1512, ma non furono mai portati a termine.

Nel 1567 Alfonso I Gonzaga, per celebrare le sue nozze con Vittoria da Capua, dispose l'erezione di una nuova chiesa nello stesso luogo del precedente progetto, questa volta però su disegno dell'Orsi, e con la facciata verso la piazza. La costruzione fu portata a termine circa mezzo secolo dopo. La torre fu fatta innalzare da Camilo II nel 1616.
La struttura interna è caratterizzata dalla pianta longitudinale, in forma di croce latina, con l'unica navata fiancheggiata da  quattro cappelle per parte, le più importanti sono: sulla destra la cappella del S. Sacramento, a sinistra la cappella della Beata Vergine del Rosario.

Sul pilastro d'incrocio fra la navata e il transetto a settentrione si trova la lapide di Lelio Orsi con lo stemma di famiglia. Sui due pilastri del presbiterio vi sono i ritratti di Camillo I Gonzaga e della moglie Barbara Borromeo. I dipinti di maggior interesse che si trovano nella chiesa sono di allievi dell'Orsi: Pietro Maria Bagnatore, Mario Lodi, Borbone.

Pregevole è anche il battistero in marmo donato da Donna Ricciarda ( sorella dell'ultimo conte di Novellara) nel 1752.

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