Centro Educazione Ambientale Mario Lodi

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Centro Educazione Ambientale Mario Lodi

La Cooperativa EDEN nasce nel 1987 con lo scopo di realizzare progetti di incentivazione e ripristino ambientale, con una particolare cura rivolta alla educazione ambientale. Nel corso del tempo sono stati inoltre strutturati percorsi naturalistici all'interno della golena. I sentieri sono indicati dagli appositi segnali che ne descrivono le caratteristiche storico-naturalistiche principali e le modalità di fruizione. 

Sentiero della Crostolina

Questo percorso è destinato sia a bambini sia ad adulti e può essere programmato con lunghezze diverse a seconda dei fruitori interessati. Per i bambini è possibile seguire l’itinerario Salsòn – Sentiero Crostolina. Per gli adulti si può allungare l’itinerario precedente aggiungendo la visita ai Saliceti allagati della Crostolina o ad altre aree del paleoalveo. Tutti gli itinerari (da un minimo di 2 Km per una durata di 1 ora ad un massimo di 8 Km) permettono l’osservazione dell’alveo della Crostolina che comprende aree rinaturate con essenze autoctone. Il percorso si affaccia su zone umide appositamente allestite dove è possibile osservare numerose specie animali, soprattutto di avifauna. Interessante anche la presenza di prati umidi con specie floristiche rare.

Le vie alzaie

Partendo dall’area attrezzata per caravan si possono percorrere gli spalti in bicicletta o a piedi arrivando fino al Crostolo Nuovo. Da qui si raggiunge il Lido Po e in seguito si segue il percorso Bosco di Freddi – Lanca del Pennello – Isola del Peccato – Crostolina – Bugno della Margherita – Foce del Crostolo Vecchio e, percorrendo il sentiero ciclopedonale di viale Po, di nuovo all’area attrezzata per caravan. L’itinerario, indicato per gli adulti, si snoda su una distanza di circa 10 Km che viene coperta in 2.30 ore a piedi o 1 ora circa in bicicletta. La partenza può essere effettuata anche da Lido Po. Con questo itinerario si percorreranno gli argini maestri posti a difesa di Guastalla e le vie alzaie, costeggiando le siepi e i filari ricreati con essenze autoctone che si affacciano sui paleoalvei e sulle lanche ricostruite.

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