Presentazione del romanzo "Ballata triste a due voci" di Dina Ravaglia

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28/01/2023 - Presentazione del romanzo "Ballata triste a due voci" di Dina Ravaglia

Torna la rassegna Dietro l'angolo in Biblioteca. Il 28 gennaio, appuntamento alle ore 10.30 a Brescello per la presentazione del libro "Ballata triste a due voci" di Dina Ravaglia. Dialoga con l'autrice Caterina Montanaro.

Un felice ritorno, dopo le passate presentazioni di "La luna sporca" e "Uno". Un racconto a due voci, sommesso come una poesia intimista e duro come un assolo heavy metal; è la drammatica storia di due anime che s’incontrano in mezzo al caos, e che tentano insieme di resistere al dolore, alla violenza e alla perdita. Un romanzo brutale e autentico, che emozionerà dalla prima all’ultima pagina.

L'AUTRICE: Dina Ravaglia è nata a Parma e vive a Brescello. Architetto, tre figli, per lei scrivere è importante da sempre. Ha pubblicato numerosi libri, con cui ha vinto anche premi prestigiosi: “La curva del cielo”, racconto inserito nell’antologia Matrimoni (Effequ Edizioni, 2008), “La luna sporca” (Edizioni Ponte Gobbo di Bobbio, 2008), romanzo vincitore del premio al concorso Città di Bobbio 2008 e del 2° premio al concorso per narrativa edita “Livio Paoli” San Mauro 2009 a Signa, Firenze. Seguono “La mano di legno” (Edimond Edizioni, 2011), romanzo vincitore del 2° premio Città di Castello 2010 e arrivato tra i quattro finalisti del Premio Città di Forlì 2010, “L’isola degli internati” (ebook Io Scrittore, 2013; cartaceo self-publishing, 2020), romanzo finalista al torneo letterario Io Scrittore 2012, “Uno” (Nicola Calabria Editore, 2014), “Il cuore opposto” (Gilgamesh Edizioni, 2017), romanzo vincitore del 1° premio narrativa concorso Andrea Torresano, e “Cattiva stella” (Nuova Santelli Edizioni, 2018). Biblioteche della Provincia di Reggio Emilia.

 

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monastero san benedetto brescello

Monastero di San Benedetto


A seguito di un lascito della Duchessa Eleonora d'Este, nella seconda metà del 400, le monache benedettine di clausura divennero proprietarie del Monastero, la loro presenza durò fino all'avvento della Repubblica Cisalpina, poi nel 1758 l'ordine religioso fu soppresso. Nel monastero vi era una scuola per educande già dal 1553. Nel 1798 il monastero viene soppresso. Nel 1873 l'edificio viene acquistato dal Comune di Brescello come Caserma. Agli inizi del XX secolo l’ala prospiciente Via I Maggio è adibita a scuola elementare, mentre il restante corpo dell’edificio ospita abitazioni private e piccoli laboratori artigianali. Nel 1933 le ali sud ed est vengono abbattute mentre il corpo centrale del fabbricato ospita la Casa del Fascio con locali adibiti a riunioni e prove orchestrali.