Brescello

Brescello

Il paese reso immortale da Don Camillo e Peppone, la capitale del Mondo Piccolo; di Giovanni Guareschi si trova ad ovest del Po Reggiano, accanto all'argine del Grande Fiume.

Abitato sin da epoca protostorica, fu uno dei principali centri della romanità reggiana e diede i natali al filosofo e letterato Mario Nizzoli (1498 – 1576) e al patriota, senatore e “principe dei bibliotecari” Antonio Panizzi (1787-1870), fondatore della celebre biblioteca del British Museum di Londra.

Nella piazza centrale si trova la statua di Ercole del Sansovino (1552) voluta da Ercole II d’Este, la chiesa di Santa Maria Nascente, all'interno della quale sono conservate opere di Carlo Zatti, celebre pittore brescellese dell'Ottocento, come una Natività di Maria e Cristo portato al Sepolcro di Gualdi pittore emiliano del '500. Sulla piazza, a pochi passi, si trova anche il Palazzo Municipale, che insieme alla Chiesa ha costituito lo scenario dei film di Don Camillo. Numerosi sono gli altri monumenti di culto del territorio, tra i quali, a Lentigione: il complesso di San Giorgio, con il campanile romanico, risalente alla fine del sec. XII e il piccolo Oratorio Lateranense “Bacchi Mellini”, contenente lapidi, bassorilievi, sculture.

Ogni anno a Brescello si svolgono importanti eventi: il Film Festival “Mondo Piccolo Cinematografico”, nel mese di Giugno, nato nel 2003, è dedicato a film, documentari e produzioni che raccontano la provincia italiana: luoghi, ambienti, tradizioni, cultura, insieme a gastronomia e buona tavola, la Sagra di San Genesio, Patrono della città, che cade il 25 agosto. Sfondo di ben 5 film di Don Camillo e Peppone, a Brescello, oltre al sistema museale dedicato ai protagonisti, si possono ammirare anche vari luoghi e oggetti che erano presenti nei film: ad esempio la chiesa o la piazza adiacente ad essa, in cui sono state collocate due statue in bronzo, ognuna nella metà della piazza che gli si addice, ritraenti Don Camillo e Peppone nell'atto di salutarsi vicendevolmente. I reperti e le vestigia di epoca romana sono invece conservati ed esposti presso il Museo Archeologico, all’interno del magnifico complesso benedettino della fine del Quattrocento, che oggi è sede del Centro Culturale Comunale “San Benedetto”, con la biblioteca e le sale civiche. Il tutto a due passi dall’argine maestro e dalle bellezze naturalistiche della golena del Po e della Foce
del Torrente Enza. 

Luoghi nei dintorni

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Museo di Peppone e Don Camillo

   

Inaugurato il 16 aprile 1989, grazie agli sforzi e all’entusiasmo di un gruppo di appassionati volontari del paese, il Museo “Peppone e Don Camillo” è uno spazio in cui potersi immergere nel passato, lasciandosi guidare dalle locandine originali dei film, dalle fotografie in bianco e nero, dagli oggetti dei set cinematografici e dai racconti dei nostri giovani informatori turistici. Gli ambienti contengono numerosi cimeli legati alle riprese della serie tra cui: la moto di Peppone, l’abito talare di Don Camillo, le biciclette dei protagonisti usate nella scena finale del terzo film, il sidecar e il proiettore con cui venne mostrato il primo film (“Don Camillo”, regia di Julien Duviver, 1952) al “Cinema Verdi” di Brescello, in prima mondiale assoluta. All’esterno del museo è possibile vedere il carrarmato che compare in una scena del terzo film (“Don Camillo e l’onorevole Peppone”) e la locomotiva del treno con cui, al termine del primo film, Don Camillo viene mandato in esilio sui monti dal Vescovo a seguito di una sua bravata. Al primo piano del Museo si possono ammirare le fotografie scattate durante la lavorazione dei film, nonché le ricostruzioni di alcuni ambienti delle riprese (come la scrivania di Peppone). Il bookshop consente poi l’acquisto di souvenir, libri, dvd e prodotti tipici locali, fra cui la famosa Spongata di Brescello.

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Monastero di San Benedetto

   

A seguito di un lascito della Duchessa Eleonora d'Este, nella seconda metà del 400, le monache benedettine di clausura divennero proprietarie del Monastero, la loro presenza durò fino all'avvento della Repubblica Cisalpina, poi nel 1758 l'ordine religioso fu soppresso. Nel monastero vi era una scuola per educande già dal 1553. Nel 1798 il monastero viene soppresso. Nel 1873 l'edificio viene acquistato dal Comune di Brescello come Caserma. Agli inizi del XX secolo l’ala prospiciente Via I Maggio è adibita a scuola elementare, mentre il restante corpo dell’edificio ospita abitazioni private e piccoli laboratori artigianali. Nel 1933 le ali sud ed est vengono abbattute mentre il corpo centrale del fabbricato ospita la Casa del Fascio con locali adibiti a riunioni e prove orchestrali.