Chiesa della Beata Vergine della Porta

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Chiesa della Beata Vergine della Porta

Di grande interesse per l’architettura barocca del suo interno è il seicentesco Santuario della Beata Vergine della Porta, fatto erigere su specifico desiderio e volere del Duca Ferrante III. 

L'edificio sacro ospita nel ciborio l’immagine miracolosa della Vergine, opera di Damiano Padovani (dipinto del 1646), collocata un tempo sulla porta a sud della città e testimone di un miracolo tuttora vivo nel ricordo popolare, la cui testimonianza è visibile nella raccolta di ex-voto situata nel museo annesso alla chiesa. I lavori di edificazione del Santuario furono affidati all'arch. reggiano Prospero Mattioli. La prima pietra viene posta alla presenza della Duchessa Maria Vittoria il 20 agosto 1693. All'inizio del 1701 l'edificio è quasi terminato e l'immagine è traslata all'interno del tempio, ma verrà consacrato al culto solo nel 1709. La chiesa si presenta con un ampio pronao a tre arcate e la facciata si caratterizza per la presenza di una ritmica scansione di lesene e cornici, oltre che dalle quattro grosse nicchie ospitanti le statue di S. Francesco d’Assisi e S. Carlo Borromeo (in alto) e di S. Pietro e S. Paolo (in basso) copie di originali del XVIII secolo. L’interno del Santuario presenta pianta a croce latina con la navata centrale coperta da cupola. Sopra i passaggi tra le navate, nel transetto e nel presbiterio, in profonde nicchie, sono collocate dodici figure di profeti, opera del viadanese Giovanni Morini (1786). Alla sommità delle arcate si trovano quattro stemmi: tre appartengono ai Gonzaga, mentre il quarto, posto in corrispondenza all’altare del Crocifisso, è quello della città di Guastalla: un leone coronato e rampante su sfondo blu. Sul portone d’ingresso si trova la cantoria, la cui balconata è decorata con svariati strumenti musicali.

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