Impianto Idrovoro del Torrione e Botte Bentivoglio

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Impianto Idrovoro del Torrione e Botte Bentivoglio

L’impianto Idrovoro del Torrione fu realizzato fra il 1920 e 1923. Con tre gruppi di pompe si riusciva a scaricare l’acqua sovrabbondante nel Crostolo. Nel sito detto il “Torrione”, a metà strada tra Gualtieri e Santa Vittoria, è possibile vedere questa “macchina dell’acqua” dove ancora si conservano molti manufatti dai lavori cinquecenteschi ad oggi. Dall’argine del Crostolo si ha una visione suggestiva del complesso sistema idrico della bassa pianura.

Le origini di questo impianto risalgono alla seconda metà del 1500, quando Cornelio Bentivoglio convinse Cesare Gonzaga a realizzare un piano di sistemazione idraulica del feudo di Gualtieri prevedendo l’inalveazione del Crostolo fino al Po e la realizzazione di una Botte, per condurre le acque piovane nel cavo Parmigiana Moglia che, con andamento ovest-est, le scarica nel Secchia al Bondanello di Moglia (MN). L’opera, consistente in un sifone a due gallerie, fu realizzata nel volgere di una sola estate del 1576. Negli anni ’50 dello scorso secolo il manufatto venne raddoppiato. La Botte Bentivoglio, dal nome di colui che la volle e che chiamò Giovan Battista Aleotti a progettarla, è tutt’ora fondamentale per l’equilibrio idraulico della pianura reggiana e modenese.

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