Area Archeologica Terramara S. Rosa

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Area Archeologica Terramara S. Rosa

La cultura terramaricola, considerata una delle più significative civiltà dell'Europa preistorica, nasce e si sviluppa nella Pianura Padana tra 1650 e 1150 circa a.C.

La terramara S. Rosa si trova nella bassa pianura reggiana occidentale, su un antico dosso sabbioso del Po, che scorre oggi circa 3 kilometri a Nord. Ben visibile in foto aerea, è composta da due aree, definite da una traccia chiara: a Nord, esteso circa un ettaro, è riconoscibile il "villaggio piccolo", intorno al quale si allarga il "villaggio grande", con superficie di circa 5 ettari. Il villaggio piccolo, impiantato agli inizi del XV sec. a.C., era inizialmente circondato da una palizzata lignea sostituita, in una fase successiva, dal terrapieno in argilla chiara tuttora evidente sul terreno.  Le abitazioni, monofamiliari e costruite su impalcato, sono state più volte ricostruite.

Nel corso del XIV sec.a.C il villaggio viene ampliato, fino a raggiungere il limite del dosso naturale su cui era posto;  le prime strutture di recinzione erano costituite da una doppia palizzata lignea, interrotta da probabili porte d'accesso al villaggio, allineate con alcune strade che ne dividevano l'interno. Le abitazioni erano costruite su impalcato ligneo, impiantato però su terreno asciutto. Pozzi ampi e profondi, disposti lungo la palizzata più interna, attingevano acqua da una falda; alcune canalette convogliavano l’acqua da questi pozzi verso il fossato e verso altri pozzi-cisterna, scavati all’interno del fossato stesso. L’insieme di queste strutture costituiva un complesso sistema idraulico, destinato probabilmente a garantire acqua al villaggio e alla campagna circostante.

Nel corso del Bronzo recente l’abitato viene ristrutturato: la palizzata lascia il posto ad un terrapieno, ampio attualmente circa 10 metri, forse mai ultimato. Con riporti di terreno si regolarizzano i dislivelli formati dagli accumuli di materiali provenienti dal primo villaggio e, al di sopra, vengono costruite nuove capanne, forse non più su impalcato, ma direttamente a livello del suolo. Nonostante questa imponente ristrutturazione, nella prima metà del XII sec. a.C., S. Rosa, come tutte le altre terramare emiliane, viene definitivamente abbandonata.

Il sito della terramara S. Rosa è visitabile durante le campagne di scavo estive, a giorni e orari prestabiliti. Di seguito è prevista, per gli interessati, la visita guidata al Museo della Terramara S. Rosa.

VISITABILE IN OCCASIONE DELLE VISITE ORGANIZZATE
  • Passeggiate
  • Visite guidate

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